mercoledì 4 gennaio 2012

NATA IERI

Sono come Eva, nata dalla costola d'Adamo, o come Galatea, creata dal suo Pigmalione, o Pandora forgiata dallo zoppo Efesto. Ho bisogno di attingere al Mito ora per nobilitare la mia nascita recente perchè di fatto non sono figlia nè di un Dio che mi ha strappata dal nobile fianco dell'uomo, nè di un re innamorato e folle, nè della vendetta divina sulla ribellione degli uomini. Sono una disgraziata io, nata dalla derisione e dallo scherno, dalla volgarità e dall'insulto, dal maschilismo becero e dall'arroganza. Due parole nel mio nome, la stessa medesima contorta iniziale blu e gialla, quasi arancio, che sibila sulle labbra sprezzanti di chi non ammette replica, ironia, confronto, sincerità. Sua Sorella è l'offesa del guappo di cartone che risponde nel vicolo allo sfottò proveniente da un basso, il rigurgito accidioso del garzone di pizzicagnolo alla servetta querula. Sono venuta così alla luce, già donna matura fatta e finita, non in una raccolta cuna ma in pubblica piazza, davanti a milioni di persone e data subito in pasto all'opinione pubblica senza potermi coprire le nudità, non perchè non ne avvertissi la vergogna -non sono nè Eva nè Venere- ma perchè a copirmi c'era solo uno strano lenzuolo bianco, con uno strano sole blu e azzurro al centro e una lettera gialla quasi arancio che ripete beffarda le iniziali del mio nome: Sua Sorella.

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